" I DISCORSI PIU' VERI SONO QUELLI CHE FACCIAMO PER CASO, TRA SCONOSCIUTI."

Cesare Pavese Dialoghi con Leucó

CHE CI FACCIO QUI?
di Bruce Chatwin
Ed. CDE
1990
pag. 444








"Il suo bicchiere di vodka liscia era posato sulla tovaglia di damasco bianco. Dietro lo sbaffo di rossetto una fettina di limone galleggiava tra i cubetti di ghiaccio. Eravamo seduti l'uno accanto all'altra su un divanetto.
- Qual'è il tema su cui stai scrivendo, Bruce? -
- Il Galles, Diana. -
Il labbro inferiore schizzò in avanti. Le guance imbellettate ruotarono di novanta gradi.
- Balene! - esclamò. - Balenottere azzurre!... Capodogli!... Sperrrmaceti! LA BALENA BIANCA! -
- Ma no... no, Diana! Il Galles! Il Galles inglese! Quello che sta a ovest dell'Inghilterra. -
- Oh! Il Galles. Lo conosco, il Galles. Piccole case grige... coperte di rose... sotto la pioggia...-"  *
1982


* In inglese Wales (Galles) e whales (balene) si pronunciano quasi allo stesso modo: da qui l'equivoco e il divertimento del breve dialogo con Diana Vreeland, la direttrice di Vogue scomparsa nel 1989 (N.d.T.).

La "fantastica" copertina è consigliata a chi di notte proprio non riesce a dormire, il libro invece...

INSOMNIA
di Stephen King
Ed. Euroclub
1995
pag. 678








"Aveva ridisceso già un bel tratto di collina quando il giorno gli esplose silenziosamente attorno.
Era all'altezza della casa di May Locher quando gli successe. Si fermò bruscamente a fissare Harris Avenue con gli occhi sgranati, colmi di incredulità. Si teneva la mano destra schiacciata sulle clavicole, con la bocca spalancata. A vederlo sembrava vittima di un attacco cardiaco e sebbene il suo cuore funzionasse a dovere, almeno per il momento, certamente si sentiva vittima di un attacco di qualche genere. Nulla di quello che aveva visto negli ultimi mesi lo aveva preparato a uno spettacolo come quello. Ma probabilmente nulla avrebbe potuto prepararlo in ogni modo. L'altro mondo, il mondo segreto delle aure, era riaffiorato e questa volta in misura molto più vasta di quanto avrebbe dovuto immaginare...così rigoglioso da indurlo a chiedersi per un attimo se fosse possibile a un essere umano morire di sovraccarico percettivo. Il tratto di Harris Avenue che aveva davanti agli occhi si era trasformato in un paese fantastico di intensi fulgori, pieno di sfere e coni e mezzelune di colori. Gli alberi, che erano ancora a una settimana circa dal culmine della loro trasformazione autunnale, ardevano come torce, il cielo aveva superato il concetto stesso di colore: era una vasta, azzurra deflagrazione sonica..."
ENIGMA
di Robert Harris
Ed. Mondadori
1996
pag. 383








"La luna sfidava l'oscuramento e brillava come una torcia azzurra sui campi gelati, abbastanza luminosa da rischiarare la strada a un ciclista. Jericho si sollevò dalla sella e spinse con forza sui pedali, sbandando un pò mentre saliva a fatica la collina e seguiva la propria ombra, nitida sulla strada davanti a lui. Da lontano giunse il rombo di un bombardiere che tornava.
La strada cominciò a diventare pianeggiante e Jericho tornò a sedere sul sellino. Sebbene si fosse prodigato con la pompa, le gomme erano rimaste semisgonfie e le ruote e la catena erano indurite dalla mancanza di olio. Era faticoso procedere, ma a Jericho non dispiaceva. L'importante era fare qualcosa. Era un po' come decifrare un codice. Per quanto la situazione fosse disperata, la regola imponeva di fare qualcosa. Nessuno, amava dire Alan Turing, ha mai decifrato un crittogramma limitandosi a guardarlo".
"BAOL"
di Stefano Benni
Ed. Feltrinelli
2000
pag. 152








"Quando sono proprio giù di morale, vado in un bar che si chiama Apocalypso. E' un bar polisemico transdiversale interclassista: fino a mezzanotte ci vanno quelli che dopo vanno in un altro posto. Dopo mezzanotte ci vanno quelli che non hanno un altro posto dove andare. Dopo le quattro ci vanno quelli che non sanno nemmeno più in che posto sono.
 Il barista si chiama Galles, perché ha preso tante bottigliate in faccia che è tutto ridotto a quadri e losanghe. Lo potrebbero usare come bersaglio per le freccette (anzi qualche volta lo fanno). La sua specialità sono i cocktail: mette insieme dei ceffi di liquori e ne fa un ottimo equipaggio. I suoi cocktail leggendari sono: Anagrafe, Rappresaglia e Menedaunàl.
Anagrafe è così detto perché se ne bevi più di due, dopo devi andare all'anagrafe per sapere chi sei. Rappresaglia sono venti parti  di grappa italiana per una di grappa tedesca. Poi c'è Menedaunàl. Favoloso. Dopo averlo bevuto, ti vien sempre voglia di fare il bis. Allora chiedi, appunto: "Me ne dà un al..." Ma nessuno ha mai finito la frase, si schianta a terra prima.

"TORNERANNO LE QUATTRO STAGIONI"
di Mauro Corona
Ed. Mondadori
2010
pag. 163








"Quella primavera, quando Anita, insegnante in un paesino di montagna, si avvicinò ai pascoli alti, la marmotta di guardia le fischiò nelle orecchie. Un fischio penetrante, improvviso, che la fece sussultare. La donna osservò una ventina di marmotte correre a imbucarsi nelle tane. Poi, tutto tornò nel silenzio. Il silenzio magico della montagna. Silenzio che diventa misterioso verso il mezzodì, quando gli spiriti dei boschi vagano per i pascoli a indispettire uomini e animali. Anita si mise a sedere e aspettò. Dopo mezz'ora, la marmotta sentinella uscì dalla tana per riprendere il servizio di guardia. S'accorse di Anita, fischiò di nuovo e rientrò. Passati alcuni minuti tornò fuori. La maestra era ancora là. Questa volta, prima di fischiare, l'animale aspettò, curioso, volle rendersi conto. Fissò la donna. Poi, dopo il solito fischio, filò a intanarsi. E ancora tornò a metter fuori il muso. Questa volta non fischiò. Guardò Anita negli occhi. Forse marmotta e donna si capirono, comunicarono, dissero qualcosa con il pensiero. Chissà. Nessuno può spiegare il misterioso rapporto che lega uomini e animali. Ma è certo, tra esseri umani e animali un dialogo esiste. Se non pretendiamo, come spesso accade, che ragionino come noi, ma ci sforziamo di capirli, con pazienza e naturalezza, e amarli senza pretese, scopriamo che può nascere un'amicizia tra noi e gli animali."