INSOMNIA
di Stephen King
Ed. Euroclub
1995
pag. 678
"Aveva ridisceso già un bel tratto di collina quando il giorno gli esplose silenziosamente attorno.
Era all'altezza della casa di May Locher quando gli successe. Si fermò bruscamente a fissare Harris Avenue con gli occhi sgranati, colmi di incredulità. Si teneva la mano destra schiacciata sulle clavicole, con la bocca spalancata. A vederlo sembrava vittima di un attacco cardiaco e sebbene il suo cuore funzionasse a dovere, almeno per il momento, certamente si sentiva vittima di un attacco di qualche genere. Nulla di quello che aveva visto negli ultimi mesi lo aveva preparato a uno spettacolo come quello. Ma probabilmente nulla avrebbe potuto prepararlo in ogni modo. L'altro mondo, il mondo segreto delle aure, era riaffiorato e questa volta in misura molto più vasta di quanto avrebbe dovuto immaginare...così rigoglioso da indurlo a chiedersi per un attimo se fosse possibile a un essere umano morire di sovraccarico percettivo. Il tratto di Harris Avenue che aveva davanti agli occhi si era trasformato in un paese fantastico di intensi fulgori, pieno di sfere e coni e mezzelune di colori. Gli alberi, che erano ancora a una settimana circa dal culmine della loro trasformazione autunnale, ardevano come torce, il cielo aveva superato il concetto stesso di colore: era una vasta, azzurra deflagrazione sonica..."
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