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Arthur C. Clarke e Stanley Kubrick
Euroclub 1977 pag. 252
(usato)
"Un attimo dopo, tutti gli altri rumori furono sommersi da un rombo mugghiante, simile alla voce di un tornado che si avvicina. Bowman senti' i primi fremiti di vento investirgli il corpo; un secondo dopo, gli riusci' difficile restare in piedi.
L'atmosfera si stava avventando fuori dell'astronave, e prorompeva a zampillo nel vuoto dello spazio. Qualcosa doveva essere accaduto ai congegni di sicurezza, a prova di errori maldestri, della camera di equilibrio; in teoria era impossibile che entrambi i portelli si aprissero contemporaneamente. Ebbene, l'impossibile era accaduto.
Ma come, in nome di Dio? Mancava il tempo di risolvere l'interrogativo durante i dieci o quindici secondi di consapevolezza che gli rimanevano prima della riduzione a zero della pressione. Ma a un tratto Bowman ricordo' qualcosa che uno dei progettisti dell'astronave gli aveva detto una volta, parlando dei dispositivi di sicurezza.
"Possiamo progettare un dispositivo sicuro contro gli incendi e la stupidita'; ma non possiamo progettarne uno che sia sicuro contro la malizia deliberata..."