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MEMORIE A ROTTA DI COLLO
Buster Keaton
Feltrinelli 1995 pag. 252
(libro usato raro da collezione)
"Anche durante i miei primi show ci guadagnammo la reputazione di fare i vaudeville piu' violenti. Questo come risultato di una serie di interessanti esperimenti che mio padre fece su di me. Comincio' portandomi in scena in braccio per poi farmi cadere a terra. In seguito comincio' a spazzare in terra con me come scopa. Quando si accorgeva che non mi lamentavo comincio' a lanciarmi per il palcoscenico, dietro le quinte, e a farmi cadere sulla grancassa nel pozzetto dell'orchestra.
Gli spettatori delle prime file erano stupiti perche' io non piangevo. Non c'era niente di misterioso. Non piangevo perche' non sentivo male. A tutti i bambini piace essere strapazzati dal babbo. Sono cascatori e acrobati naturali. Poiche' ero anche un istrione nato, mi dimenticavo di tutti i lividi e le sbucciature quando sentivo il pubblico trattenere il fiato, poi ridere e applaudire.
"Prima di diventare piu' alto di un soldo di cacio ero presentato nel nostro show, I Tre Keaton, come "La Scopa Umana". Una delle prime cose che notai fu che ogni volta che sorridevo o facevo capire al pubblico quanto mi divertivo, loro sembravano ridere meno.
Credo che la gente si aspetti che nessuna scopa, strofinaccio, sacco di patate, o pallone da calcio umano si diverta a essere trattato in quel modo. In ogni caso facevo apposta a sembrare infelice, umiliato, perseguitato, tormentato, vessato, stupito e confuso. Altri attori fanno ridere con le battute. Non io. Al pubblico non piacerebbe. E mi sta bene. Per tutta la vita mi sono sempre sentito felicessimo quando gli spettatori si dicevano, guardandomi: "Guarda quel poveraccio!"
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