CIO' CHE INFERNO NON E'
di D'Avenia Alessandro
Ed. Mondadori
2014
pag. 306
"Così è Palermo: brilla nei quartieri luminosi di ricchi e arricchiti, mentre qualche metro più i là cresce l'inferno destinato a uomini la cui miseria è necessaria alla Mafia per dimostrare che lo Stato è un participio passato. Don Pino sa perché dicono no, sa chi dice no, ma insiste, come la goccia sulla roccia. Un giorno va lui a presentare la richiesta, un giorno va qualcuno del comitato intercondominiale, un giorno un amico, un giorno... Goccia dopo goccia, la pietra si spacca: - Disse la goccia alla roccia, dammi tempo che ti percio - gli ripeteva sua madre quando voleva insegnargli la pazienza che lui non aveva."
"A volte si pensa che la mafia sia la violenza del pizzo, gli omicidi, le bombe. Ma don Pino lo sa che la vera violenza è l'assenza di una scuola media in un quartiere di quasi diecimila anime."
"Un girotondo di bambini con magliette sdrucite e scolorite, qualcuno in canottiera, qualcuno a torso nudo, sembra sospendere il tempo. Mentre il gioco riprende, don Pino ne scorge uno in disparte. Sta in piedi e li osserva con le braccia conserte.
- E tu non giochi? -
- No.-
- Non vuoi? -
- No.-
- Sei sicuro? -
- Sì - risponde, con gli occhi che tradiscono il contrario.
- E perché? -
Silenzio.
- Ma prima non stavi giocando? -
- Prima sì, poi sei arrivato tu. -
- Colpa mia è? -
- Mio padre non vuole. -
- Che cosa? -
Silenzio.
- Ma chi è tuo padre? -
- Troppe domande fai. -
- E tu digli a tuo padre di venirmi a trovare, così gli spiego che puoi giocare pure tu. Che non sono pericoloso. -
Il bambino si stacca dal muro scrostato e sporco. si avvicina al centrocampo.
- Come ti chiami? -
- Giovanni. Con chi gioco? -
- Con quelli che perdono. -
Giovanni corre a posizionarsi in campo e sorride, anche se è un po' confuso.
Non sa più a che padre obbedire.
Don Pino li guarda giocare. Per un attimo i loro cuori sembrano fatti di carne e non di asfalto. Le urla si infrangono fra i vicoli come le onde del mare sugli scogli nei giorni in cui il vento frusta la terra e le speranze degli uomini."
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