" I DISCORSI PIU' VERI SONO QUELLI CHE FACCIAMO PER CASO, TRA SCONOSCIUTI."

Cesare Pavese Dialoghi con Leucó

L'ORDINE DEL TERRORE.Il campo di concentramento

L'ORDINE DEL TERRORE
Sofsky
Editori Laterza
2004
pag.512








"La vita quotidiana del lager era, infatti, regolata da uno schema fisso. La sveglia, annunciata dal suono delle campane, da fischi o da sirene, avveniva alle 4 o alle ore 4.30 di mattina (in inverno era normalmente spostata vanti di un'ora), con i Kapò delle baracche pronti a maltrattare chiunque si attardasse troppo nelle cuccette. In tutta fretta bisognava rifare i letti, pulire la baracca, vestirsi, fare colazione e passare alle latrine. Dal momento della sveglia fino allo schieramento per l'appello mattutino, i prigionieri disponevano soltanto di mezz'ora - 45 minuti nel migliore dei casi - , e benché in questo lasso di tempo restassero ancora soltanto in compagnia dei loro simili, i blocchi si riempivano di concitazione, di grida di rimprovero e di incitamenti a sbrigarsi. Bisognava a ogni costo lasciare la baracca in ordine e presentarsi al completo all'appello generale. Chi si attardava veniva picchiato o redarguito dai suoi compagni: la giornata, dunque, iniziava con foga brutale prima ancora che le SS  facessero la loro comparsa."


"L'ordine del lager annientava l'uomo umiliandolo, reprimendolo, annullandone la coscienza e distaccandolo dai suoi simili, e mettendo al servizio dei suoi scopi anche il lavoro, la fame e le epidemie. Ma quel potere entrava in azione anche direttamente, abbandonandosi a tutta una serie di violenze gratuite e massacri, e organizzando lo sterminio di massa su scala mondiale. Prima, però, di liberarsi da ogni vincolo, l'ordine del terrore ricorreva al meccanismo sociale della sanzione, con la sua sequenza minaccia-verdetto-punizione."


"I detenuti con una maggiore anzianità di lager capivano già dopo pochi giorni se un nuovo arrivato aveva qualche possibilità di sopravvivenza: la morte appariva come uno stigma impressogli sul corpo."

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